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PEM: ad agosto sono 16 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 19 Settembre 2023 Tempo di lettura: 4 min

259 i deal mappati nei primi otto mesi dell’anno, perfettamente in linea con il 2022

 

Castellanza, 12 settembre 2023 – Il private equity rallenta il ritmo nel corso del mese di agosto appena concluso, segnalando una contrazione del livello di attività rispetto ai trend più recenti. L’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo, operante nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese recentemente conclusosi 16 nuovi investimenti rispetto ai 27 dello stesso periodo, monitorati nel 2022.

I primi otto mesi dell’anno registrano, nonostante tale evidenza, un trend perfettamente in linea rispetto al 2022 con 259 operazioni annunciate.

“I gestori di private equity rimangono molto attivi nella ricerca e individuazione delle opportunità d’investimento. La flessione registrata nel mese di agosto, così come quella di gennaio, è principalmente dovuta alle difficoltà, spesso solo contingenti, nella fase di negoziaione del deal. Per esempio, con l’incremento dei tassi d’interesse si fa sempre più ricorso a fonti di finanziamento alternative rispetto alle banche, le quali richiedono un maggior grado di sofisticazione della struttura d’investmento allungandone i relativi tempi di esecuzione” dichiara Emidio Cacciapuoti, Partner di McDermott Will&Emery.

Un singolo dato mensile non pare sufficiente per avviare una riflessione su un possibile momento di “crisi” dell’industry, semmai può essere un segnale del possibile rallentamento a lungo paventato, dopo tre anni di crescita a doppie cifre. L’Osservatorio ritiene prudenzialmente di sospendere il giudizio al riguardo dopo aver atteso almeno l’andamento del mese di settembre, anche considerando la forte componente di stagionalità insita nel mese di agosto.

Ad agosto, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 63% dei deals totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento solo il 6%. Quest’ultimo appare essere un dato in controtendenza rispetto all’ultimo triennio e costituisce certamente elemento di nuova linfa al mercato, in quanto determina l’ingresso nel circuito diretto del private equity di nuove imprese da guidare lungo processi di crescita e sviluppo.

Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia, Piemonte e Veneto sugli scusi, ma interessante il contributo proveniente da Umbria e Marche; prodotti per l’industria, ICT, terziario e medicale sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, suddividendosi equamente il mercato. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 31% delle operazioni concluse, in calo rispetto ai trend più recenti.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato due operazioni di investimento diretto realizzata da players italiani e tre add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity.

Le operazioni mese per mese

2021 2022 2023
Gennaio 21 32 24
Febbraio 24 28 27
Marzo 27 31 32
Aprile 16 29 39
Maggio 33 34 42
Giugno 48 34 30
Luglio 45 44 49
Agosto 25 27 16
Totale 239 259 259

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

 

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo nel mese di agosto, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.

Il Private Equity Monitor – PEM® è un Osservatorio attivo presso la LIUC Business School, grazie al contributo di Deloitte, Di Luccia & Partners, Fondo Italiano di Investimento SGR, McDermott Will&Emery e Value Italy SGR.

L’Osservatorio sviluppa da oltre venti anni un’attività di monitoraggio permanente sugli investimenti in capitale di rischio realizzati nel nostro Paese, al fine di offrire ad operatori, analisti, studiosi e referenti istituzionali, informazioni utili per lo svolgimento delle relative attività.

Il PEM® si concentra sulle operazioni realizzate da investitori privati e prende in considerazione soltanto gli interventi successivi a quelli cosiddetti di “start up”, focalizzandosi quindi sugli investimenti finalizzati alla crescita aziendale (expansion), o alla sostituzione parziale o totale del precedente azionariato da parte di investitori istituzionali (replacement, buy out e turnaround), nonché sulle operazioni del mondo Infrastrutture.

 

Per ulteriori informazioni:

Francesco Bollazzi
Osservatorio Private Equity Monitor – PEM®
Tel. +39.0331.572.208
E-mail: [email protected]