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PEM: ad agosto sono 35 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 09 Settembre 2025 Tempo di lettura: 3.1 min

317 i deal mappati nei primi otto mesi dell’anno, in aumento rispetto al 2024 anche grazie a add on e investitori “alternativi”

 

Castellanza, 8 settembre 2025 – Il private equity tiene il ritmo anche “sotto l’ombrellone” nel corso del mese di agosto appena concluso, segnalando una eccellente performance se si tiene conto del fattore stagionalità. L’Osservatorio PEM® di Università Carlo Cattaneo – LIUC, operante nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese recentemente conclusosi 35 nuovi investimenti rispetto ai 25 dello stesso periodo, monitorati nel 2024.

I primi otto mesi dell’anno registrano, anche a fronte di tale evidenza, un trend addirittura migliore rispetto al 2024 con 317 operazioni annunciate (vs 268), segnando il miglior risultato nella storia più che ventennale dell’Osservatorio.

Al fine di comprendere al meglio tale evidenza, non è possibile non segnalare il ruolo fondamentale delle operazioni di add on (pari al 51% da inizio anno), nonché un’attività sempre più vivace degli operatori “alternativi” ai più classici fondi di private equity.

“Nonostante la perdurante incertezza geopolitica il private equity italiano dimostra significativi segnali di crescita. Permane la rilevanza delle operazioni di add-on, che si confermano una delle principali modalità di creazione di valore perseguita dai gestori, ed il ruolo fondamentale degli operatori internazionali, che vedono il mercato delle piccole e medie imprese italiane come attrattivo anche grazie alla crescente stabilità del sistema paese” dichiara Roberto Travaglino, Senior Partner di Fondo Italiano d’Investimento SGR.

 

Le operazioni mese per mese

2023 2024 2025
Gennaio 24 34 33
Febbraio 27 34 47
Marzo 32 36 28
Aprile 39 24 33
Maggio 42 30 48
Giugno 30 38 40
Luglio 49 47 53
Agosto 16 25 35
Totale 259 268 317

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

 

Ad agosto, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 69% dei deals totali, gli interventi legati al “mondo infrastrutture” il 20%; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) si sono attestati al 43%. Quest’ultimo, come anticipato, appare essere un dato di grande continuità nell’ultimo triennio e costituisce certamente elemento di linfa essenziale per il mercato.

Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Veneto sugli scudi, ma di grande interesse appare anche il contributo proveniente dal Lazio; prodotti per l’industria, ICT, cleantech e alimentare sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con un’equa distribuzione a livello di peso relativo. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato addirittura il 63% delle operazioni concluse, in evidente aumento rispetto ai già elevati trend più recenti.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato un investimento diretto all’estero concluso operatore italiano (in Israele) e due add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity, in Brasile e UK.

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC Business School nel mese di agosto, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.