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PEM: ad aprile sono 39 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 25 Maggio 2023 Tempo di lettura: 2.7 min

Lo scorso anno, i deals erano stati 29: con aprile, il 2023 effettua il “sorpasso” sul 2022

Dopo un primo trimestre in leggera decrescita rispetto allo scorso anno, il mercato del private equity accelera vistosamente nel corso del mese di aprile, facendo registrare ben 39 nuovi investimenti. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo, attivo nell’ambito delle attività della LIUC Business School, aveva mappato 29 investimenti (16 ad aprile dell’anno precedente).

Dunque, quando si era cominciato ad ipotizzare un primo segnale rallentamento del mercato, dopo cinque anni di crescita a doppia cifra e, soprattutto, a fronte dei numerosi fattori di incertezza che caratterizzano lo scenario socio-politico ed economico a livello internazionale, ecco la risposta del mercato con un mese da record che consente addirittura di effettuare il “sorpasso” rispetto al dato del 2022 (122 deals conclusi, rispetto a 120). Il mercato del private equity in Italia si dimostra ancora resiliente e in controtendenza rispetto al mercato internazionale, con un interesse sempre crescente da parte degli imprenditori a farsi affiancare da fondi di private equity in grado di apportare capitali per lo sviluppo e competenze manageriali per favorire processi di crescita, spesso tramite add-on” afferma Roberto Travaglino, responsabile Commerciale, IR e ESG del Fondo Italiano d’Investimento.

 

Le operazioni mese per mese nel triennio 2021-2023

2021 2022 2023
Gennaio 21 32 24
Febbraio 24 28 27
Marzo 27 31 32
Aprile 16 29 39
Totale 88 120 122

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

 

Quote: Roberto Travaglino, Fondo Italiano d’Investimento SGR

Ad aprile, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 72% dei deals totali, da segnalare un interessante 18% per il segmento delle infrastrutture; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 48%, segnale che gli operatori non tralasciano il potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Emilia Romagna sugli scudi, da sottolineare una buona frequenza di operazioni nel Mezzogiorno; prodotti per l’industria, cleantech e ICT sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con il primo comparto che costituisce un terzo dell’intera industry. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 52% delle operazioni concluse, dato ormai consolidato negli ultimi anni.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, l’Osservatorio PEM® ha mappato cinque operazioni di add-on aventi quali target companies aziende europee, con metà privilegiata il Portogallo, grazie alla triplice acquisizione condotta da Crealis sotto la regia di Cobepa.

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo nel mese di aprile, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.