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La crescita delle imprese passa dalle competenze

Pubblicato il 19 Ottobre 2021 Tempo di lettura: 3.4 min

“Le competenze e la formazione devono essere il faro che guida la crescita delle imprese, e quindi del Paese – così Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria e Vice Presidente di Confindustria – I primi a formarsi devono essere proprio gli imprenditori, che devono aprire la mente e farsi promotori di cambiamento nelle loro aziende. Come Piccola Industria stiamo facendo da anni un grande lavoro sulla cultura d’impresa, ovvero sulla capacità del piccolo imprenditore di trasformarsi e formarsi, di aprire il capitale e fare un passo indietro nella governance aprendo le porte a figure manageriali in grado di guidare le imprese nelle nuove sfide del mercato. Le pmi, mai come oggi, hanno bisogno di portare all’interno competenze, attrarre talenti. Il piccolo imprenditore deve comprendere l’importanza di fare un passo indietro e far entrare nuova linfa, nuove suggestioni e nuovi stimoli. E la ricerca presentata (oggi) rappresenta un’ulteriore conferma di quanto sia vitale parlare di managerializzazione nelle piccole e medie imprese e quanto sia necessario pensare a una customizzazione delle competenze manageriali in relazione sia alla dimensione, ma anche e soprattutto alla specificità di ciascuna impresa”.

Se ne è parlato lunedì 18 ottobre 2021, in Auditorium alla LIUC, dove il Presidente Carlo Robiglio si è interfacciato con il Rettore Federico Visconti sulla competitività e la buona gestione dell’azienda e sulle competenze del manager del futuro durante l’incontro Competenze manageriali hard e soft: quanto conta la dimensione d’impresa?

In avvio i saluti di Riccardo Comerio, Presidente della LIUC, Fulvio D’Alvia, Direttore Generale di 4.Manager, Eligio Trombetta, Presidente di Federmanager Varese e Paola Margnini, Responsabile dell’Ufficio Studi Univa.

A monte, la presentazione della ricerca “Manager oggi: opportunità di sviluppo professionale e occupazionale nel modello di relazione piccola – media impresa e grande impresa”, commissionata da Federmanager Varese al Centro di Ricerca sullo Strategic Management e il Family Business della LIUC Business School, con il sostegno di 4.Manager, in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, con l’obiettivo di sondare necessità e opportunità di sviluppo manageriale.

Insieme al relatore della Core Faculty della LIUC Business School, professoressa Valentina Lazzarotti, ha illustrato i risultati della ricerca l’ingegnere Laura Aspesi che ha partecipato attivamente alla ricerca in qualità di manager di grande esperienza sia in grandi sia in piccole imprese.

Oltre ai risultati della ricerca, è stata data voce all’esperienza in campo di Politiche Attive vissuta da imprenditori e manager, sviluppata a completamento dell’indagine, a dimostrazione che è fondamentale la presenza delle due figure in azienda, quella dell’imprenditore e del manager, complementari tra loro, ma ben diverse: l’una a fornire visione, stimolo e capacità di rischio, l’altra a dettare il metodo di messa a punto della strategia per far crescere l’impresa.

La Ricerca ha avuto un forte impatto territoriale grazie all’iniziativa di politica attiva che ha coinvolto tre imprenditori e tre manager in modo da favorire un prezioso apporto di competenze alle imprese considerate. L’esperienza sul campo è stata portata dagli imprenditori Stefania Pastorello, della Rimoldi CF Srl, Adriano Campana, La Struttura Spa e Raffaella e Paolo Viola della Tintoria Viola Srl, accompagnati, rispettivamente, dai manager Marta Poretti, Alberto Dosi e Giuseppe Ferrario.

Infine, ha concluso i lavori il dottor Fulvio D’Alvia, Direttore Generale di 4.Manager, che ha fornito importanti evidenze sul ruolo attivo di 4.Manager e Federmanager, nonché tracciato interessanti direzioni di intervento e di ricerca per il futuro.

 

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