Jobless o total job society?
Pubblicato il 23 Gennaio 2018 Tempo di lettura: 2.5 minDi capitale umano ce n’è e ce ne sarà bisogno. Sul tema si è dibattuto giovedì 25 gennaio 2018 alla LIUC Business School, alla presenza di ospiti di alto profilo che hanno portato le loro dirette testimonianze su Jobless o total job society fornendo uno scenario a favore degli spazi che continueranno ad esserci per l’azione umana nel mondo del lavoro.
Ricorda il Dean della LIUC Business School Raffaele Secchi, “le nuove tecnologie possono produrre nuovi posti di lavoro, come è successo con l’avvento dei personal computer negli Anni ’70 o, ancora prima, con la diffusione su larga scala delle automobili che ha prodotto 7 milioni di nuovi occupati nel settore”.
Occorre, però, attrezzarsi: lavorare sulle competenze, sociali, di leadership, di coordinamento, creative, che portano ad idee originali, e sviluppare quelle digitali che vedono la forza lavoro in Italia ancora poco attrezzata (il 29% ha elevate competenze digitali a fronte di una media europea del 37%).
Inoltre, dichiara il professor Secchi: “E’ indispensabile approfondire le metodologie più efficaci per la gestione delle HR rispetto alle sfide poste dalle nuove tecnologie e alle diverse traiettorie di cambiamento che impattano sul modello di business”.
La salvaguardia del capitale umano passa dalla formazione di nuove competenze, mentre le aziende stanno cambiando o hanno già cambiato il proprio modello di business grazie ai paradigmi di Industria 4.0 e alla digitalizzazione. L’innovazione è continua, la sfida correggere in fretta e sapere affrontare un cambiamento non più lineare, ma discontinuo e improvviso che faccia sopravvivere e potenzi l’impresa. Tenendo presente che, in certi casi, l’innovazione può anche venire dal passato, come testimoniato dal Managing Director di Rosenthal GmbH Gianluca Colonna: “Per noi non sta nel prodotto ma in contenuti, storytelling, nella spiegazione del perché un cliente dovrebbe scegliere noi”.
Tecnologia e capacità di dialogo con le persone; realtà aumentata e maggiore collaborazione dentro e fuori l’azienda, gestione dei dati e fiducia nella visione dell’imprenditore; automazione e artigianalità, sono lati di una stessa medaglia da dosare e declinare per una nuova identità d’impresa.
Preziosi i contributi portati da: Andrea Lovato (Ceo Tenova), Giovanni Martinengo (Head of Group Organizational Development & Ict Erg; Giorgio Ferrandino (Ceo Sew – Eurodrive), Marco Mossuto (Human Resources Director Lindt & Sprungli); Gianluca Colonna (Managing Director di Rosenthal GmbH) e Silvia Parmigiani (Founder & CEO Tessa S.r.l., Board Member di INGO S.p.A); Maurizio Amato (Ceo ViiV Healthcare Italia) e Riccardo Cristadoro (Head of the Emering Markets and International Trade Division Banca d’Italia).
A loro il compito di dibattere sul senso e il valore del capitale umano rispetto a processi e tecnologie, gestione del cambiamento, governance e megatrend. Un dibattito che rimane aperto, con un punto fermo a favore del capitale umano, registrato in chiusura con Maurizio Amato (Ceo ViiV Healthcare Italia): “In Italia c’è spazio non solo per trattenere, ma anche per creare cervelli”.