“Un mondo senza pallet… è sostenibile?”, i risultati della ricerca presentata a Ecomondo
Pubblicato il 13 Novembre 2019 Tempo di lettura: 2.5 minCosti più elevati per le imprese, più infortuni sul lavoro e più merci danneggiate: sono solo alcuni dei problemi che l’economia del Paese dovrebbe affrontare se il pallet non fosse stato inventato.
Questo emerge dalla ricerca “Un mondo senza pallet… è sostenibile?”, presentata alla Fiera di Ecomondo, a Rimini il 7 novembre 2019, dal professor Fabrizio Dallari a cui hanno collaborato Martina Farioli, ricercatrice del Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management della LIUC Business School (Osservatorio OPAL) Camilla Marassi e Marco Palatini, neolaureati in Ingegneria gestionale alla LIUC ai quali è stato conferito il premio di laurea da parte di Conlegno.
Come il container ha rivoluzionato l’economia degli scambi marittimi internazionali, così il pallet è una delle innovazioni del secolo scorso che ha trasformato il modo di fare logistica diventandone uno strumento indispensabile. Basti pensare che solo il settore dei beni di largo consumo in Italia ne utilizza più di 60 milioni ogni anno (1 per abitante).
Ma qual è, e a quanto ammonta, il valore che un pallet è in grado di generare?
Qualche dato
Le imprese del settore del largo consumo risparmiano ogni anno oltre 1,8 miliardi di euro grazie ai pallet in legno. Una cifra davvero significativa se si pensa che, a fronte di un investimento di 12,50 euro (9 per l’acquisto e 3,50 per la riparazione) per un pallet che dura 9 anni, si evitano oltre 1.200 euro di costi logistici, una somma 100 volte superiore alla spesa sostenuta.
Considerando tutti i settori industriali si ottiene un beneficio complessivo per l’economia nazionale di oltre 2,5 miliardi di euro l’anno, gli infortuni sul lavoro diminuiscono del 18% grazie alla semplificazione di carico e scarico dei mezzi, si riduce la fatica fisica per gli operatori e cala il numero di viaggi per la movimentazione delle merci.
Per caricare 1.320 colli stoccati su 33 pallet, un carrellista impiega circa 40 minuti, mentre se l’attività fosse svolta manualmente sarebbero necessarie poco più di 8 ore. Considerando che nella filiera del largo consumo viaggiano circa 3,2 miliardi di colli all’anno, se non esistessero i pallet per movimentarli sarebbero necessarie 60 milioni di ore, 12 volte in più rispetto ad un mondo con i pallet. Ne consegue un significativo aumento di produttività e un risparmio pari a 1,45 miliardi di euro.
Buone notizie anche sul versante delle merci danneggiate: dalla ricerca risulta infatti che, utilizzando i pallet, l’incidenza dei fenomeni che causano danni alla merce è di 5 volte inferiore. Un contributo che consente di salvare circa 500 milioni di euro dato che, ad ogni ciclo di consegna, circa lo 0,1% della merce viene respinta al mittente a causa della sua mancata integrità.