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PEM: a maggio sono 42 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 20 Giugno 2023 Tempo di lettura: 3 min

Lo scorso anno, i deals erano stati 34: il mercato sovraperforma il dato record del 2022

 

Castellanza, 16 giugno 2023 – Dopo un primo trimestre in leggera decrescita rispetto allo scorso anno, il mercato del private equity ha accelerato vistosamente nel corso di aprile e continua la propria corsa anche nel mese di maggio, facendo registrare ben 42 nuovi investimenti. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo, attivo nell’ambito delle attività della LIUC Business School, aveva mappato 34 investimenti (33 ad aprile dell’anno precedente).

Dunque, dopo aver ipotizzato un primo segnale rallentamento del mercato a fine marzo, a seguito di cinque anni di crescita a doppia cifra e, soprattutto, a fronte dei numerosi fattori di incertezza che caratterizzano lo scenario socio-politico ed economico a livello internazionale, ecco pronta la reazione del mercato con due mesi intensissimi che consentono addirittura di effettuare il “sorpasso” rispetto al dato record del 2022 (164 deals conclusi, rispetto a 154).

 

Le operazioni mese per mese nel triennio 2021-2023

2021 2022 2023
Gennaio 21 32 24
Febbraio 24 28 27
Marzo 27 31 32
Aprile 16 29 39
Maggio 33 34 42
Totale 121 154 164

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

 

“Il rimbalzo dei dati rispetto al primo trimestre conferma la nostra previsione sull’andamento del settore: la flessione dei primi mesi ha rappresentato solo un rallentamento nella conclusione delle operazioni dovuto a un temporaneo disallineamento tra domanda e offerta nella determinazione dei termini economici. Nel corso del 2023 potremmo assistere ad altre oscillazioni simili ma il mercato del private equity rimarrà sempre molto attivo”, dichiara Emidio Cacciapuoti, McDermott Will&Emery

A maggio, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 67% dei deals totali, leggermente in calo rispetto alla media più recente, da segnalare un interessante 8% per il segmento delle ristrutturazioni aziendali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 36%, segnale che gli operatori non tralasciano il potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies, pur innalzando l’attenzione verso l’acquisizione di nuove realtà da inserire nella propria strategia di investimenti diretti. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Veneto sugli scudi, da sottolineare per il secondo mese consecutivo una buona frequenza di operazioni nel Mezzogiorno; prodotti per l’industria, beni di consumo, ICT e cleantech sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con il primo comparto che costituisce circa un quarto dell’intera industry.

L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 48% delle operazioni concluse, dato ormai consolidato negli ultimi anni.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, l’Osservatorio PEM® ha mappato due operazioni di investimento diretto all’estero da parte di players domestici e ben otto operazioni di add-on aventi quali target companies aziende europee, con mete privilegiate Olanda e USA.

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo nel mese di maggio, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.